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Spinello è una frazione del comune di Santa Sofia (FC).
Situata su di un altopiano dell'appennino romagnolo a 850 metri slm, Spinello dista circa 9 km dal capoluogo comunale e 43 km da Forlì.
La popolazione stimata della frazione è di circa 220 abitanti.
La Storia narra che probabilmente un importante membro della famiglia sarsinate Flavia, prima dell’era cristiana, fondò il villaggio fortificato di Spello poi denominato Spinello.
Nell'Alto Medioevo la Rocca spinellese, la più alta della Romagna, venne fortificata con bastioni e torri. Le prime notizie risalgono al XIV secolo, quando apparteneva agli Ubaldini di Carda (o di Apozzo). Nel 1364 fu probabilmente concessa agli Ubertini dagli abati galeatesi. Poiché gli Ubertini erano di parte ghibellina, contro di essi nel 1404 si mosse Jacopo Salviati, capitano della Repubblica di Firenze. Distrusse Monteriolo e gli altri castelli d'intorno, bruciò il borgo di Spinello posto ad oriente del castello, ma la fortezza rimase inespugnata. Il 18 dicembre 1433 Spinello viene scelta come residenza da Baldaccio d'Anghiari (o da Citerna), uno spregiudicato capitano di ventura, che vi rimase fino metà del 1434. Nel 1455 il territorio spinellese venne nuovamente devastato dalle truppe fiorentine. In quel frangente venne distrutto anche il monastero di Sant'Uberto alla Trappola che dominava la stretta gola dei monti.
L’antico borgo di Spinello non venne più edificato e l’attuale paese è sorto più in basso, dalla parte opposta dell’antico borgo che aveva una chiesa parrocchiale dedicata a S. Nicolò. Negli ultimi 60 anni si è scavato tra i ruderi. Un tempo vi fu scoperta una scala che conduceva in un profondo sotterraneo ma, dice la cronaca: “nessuno osò scendervi”. La leggenda narra che quel sotterraneo avrebbe messo in comunicazione il mastio del castello con una chiesa che sorgeva nel luogo dove ora c’è una “maestà”.
Situata su di un altopiano dell'appennino romagnolo a 850 metri slm, Spinello dista circa 9 km dal capoluogo comunale e 43 km da Forlì.
La popolazione stimata della frazione è di circa 220 abitanti.
La Storia narra che probabilmente un importante membro della famiglia sarsinate Flavia, prima dell’era cristiana, fondò il villaggio fortificato di Spello poi denominato Spinello.
Nell'Alto Medioevo la Rocca spinellese, la più alta della Romagna, venne fortificata con bastioni e torri. Le prime notizie risalgono al XIV secolo, quando apparteneva agli Ubaldini di Carda (o di Apozzo). Nel 1364 fu probabilmente concessa agli Ubertini dagli abati galeatesi. Poiché gli Ubertini erano di parte ghibellina, contro di essi nel 1404 si mosse Jacopo Salviati, capitano della Repubblica di Firenze. Distrusse Monteriolo e gli altri castelli d'intorno, bruciò il borgo di Spinello posto ad oriente del castello, ma la fortezza rimase inespugnata. Il 18 dicembre 1433 Spinello viene scelta come residenza da Baldaccio d'Anghiari (o da Citerna), uno spregiudicato capitano di ventura, che vi rimase fino metà del 1434. Nel 1455 il territorio spinellese venne nuovamente devastato dalle truppe fiorentine. In quel frangente venne distrutto anche il monastero di Sant'Uberto alla Trappola che dominava la stretta gola dei monti.
L’antico borgo di Spinello non venne più edificato e l’attuale paese è sorto più in basso, dalla parte opposta dell’antico borgo che aveva una chiesa parrocchiale dedicata a S. Nicolò. Negli ultimi 60 anni si è scavato tra i ruderi. Un tempo vi fu scoperta una scala che conduceva in un profondo sotterraneo ma, dice la cronaca: “nessuno osò scendervi”. La leggenda narra che quel sotterraneo avrebbe messo in comunicazione il mastio del castello con una chiesa che sorgeva nel luogo dove ora c’è una “maestà”.